Liceo “Volta”

Bacheca Sindacale Interna e RSS Feeds

Bacheca Sindacale Interna - RSS Feeds

Cos'è

  1. Questo servizio è dedicato ad ospitare le comunicazioni riguardanti la nostra scuola (RSU interna). Sono riportati anche i “feed” (formato di interscambio automatico per articoli) da CGIL FLC, CISL Scuola, USB.

Le notizie/comunicazioni da affiggere all’Albo Sindacale, assunte a protocollo dalla scuola, sono pubblicate in:

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Bacheca Sindacale Interna
Documenti Pubblicati A.S. 2022-2023:

 

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Rss Feed scuola.usb.it Le ultime notizie di scuola.usb.it

  • USB Scuola - Cestes: Convegno La RSU nella scuola: una funzione sempre più importante
    on 19 Dicembre 2024 at 10:03

    L’RSU è una figura chiave all’interno delle scuole. Permette l’esercizio democratico dei diritti dei lavoratori, garantisce che ne vengano rispettate prerogative e professionalità. Può trattare con il Dirigente Scolastico alla pari, in quanto dirigente sindacale. In un quadro complesso come quello attuale, in cui la figura del Dirigente Scolastico troppo spesso assomiglia o è percepita come quella di un dirigente aziendale, l’RSU può costituire un argine e una garanzia, oltre che un esempio concreto di democrazia agita, che un lavoratore della scuola può incarnare anche nei confronti degli studenti. Non possiamo poi dimenticare che l’RSU è anche il garante della gestione dei fondi destinati alle scuole e, se ben preparato, può sorvegliare che essi vengano utilizzati al meglio, in favore della didattica e nel rispetto della dignità dei lavoratori. Per questo crediamo fondamentale discutere coi lavoratori della funzione concreta dell’RSU, tanto più essenziale in una scuola che sempre più spesso sembra scordare il suo compito primario di educazione dei cittadini del futuro. Il convegno si terrà in modalità telematica il 24 gennaio dalle 8.30 alle 12.30.   Il corso è gratuito. Modalità di iscrizione: è possibile iscriversi al seguente link:https://form.jotform.com/243511629201043 o direttamente sulla piattaforma SOFIA, inserendo il codice del corso 145108. Per informazioni scrivere a scuola@usb.it, o telefonare al 393/6515389 (Prof.ssa Lucia Donat Cattin). Alla fine del convegno verrà rilasciato regolare attestato di frequenza. Ricordiamo che il CESTES è un ente accreditato dal MIUR ai sensi della Direttiva 170/2016 e che il corso è riconosciuto ai fini del Piano Nazionale di Formazione.

  • USB Scuola: sportello consulenza iscrizioni concorso PNRR 2
    on 11 Dicembre 2024 at 16:09

    Si aprono oggi le iscrizioni al concorso PNRR 2. Il concorso è bandito per 19.032 posti comuni e di sostegno della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado. Per partecipare al concorso della scuola dell’infanzia e primaria occorre essere in possesso di laurea in scienze della formazione primaria o di diploma di istituto magistrale conseguito entro il 2001/02, per la sola scuola dell’infanzia è valido il diploma di scuola magistrale conseguito entro il 2001/02. Per la scuola secondaria di I e II grado è necessario essere in possesso di abilitazione per la classe di concorso di interesse oppure di avere svolto tre anni di servizio nella scuola statale negli ultimi cinque (di cui uno nella cdc di interesse) oppure di avere conseguito i 24 CFU/CFA previsti dall’ordinamento. Inoltre, possono partecipare con riserva coloro che non hanno ancora concluso i percorsi abilitanti attivati nell’anno accademico 2023/2024 e che abbiano conseguito almeno la metà dei CFU previsti al momento della scadenza del bando. La riserva dovrà essere sciolta entro il 30 giugno 2025. Per i posti di sostegno è necessario avere conseguito la specializzazione. Le iscrizioni al concorso si chiuderanno il 30 dicembre. Per supporto nella compilazione della domanda è possibile compilare il form a questo link https://form.jotform.com/233441664650354 Le consulenze di USB Scuola sono gratuite e riservate agli iscritti e a chi si iscrive. Per iscriverti clicca su https://scuola.usb.it/iscriviti-online.html?settore=SCUOLA

  • Al Liceo Falcone Borsellino di Arese il neofascismo è diventato costituzionale?
    on 5 Dicembre 2024 at 8:56

    Il Liceo Falcone e Borsellino di Arese era già giunto alle cronache locali lo scorso anno scolastico, a causa del clima di difficoltà che si vive sia tra i docenti che tra gli studenti. Tale clima ha portato una notevole quantità di docenti a chiedere trasferimento o assegnazione provvisoria: almeno 15 docenti in due anni se ne sono andati a causa di un clima di lavoro sempre più oppressivo, a sentire le loro dichiarazioni. Intanto le iscrizioni degli studenti continuano inesorabilmente a diminuire. A quanto pare, però, la situazione continua a peggiorare. Sull’albo della scuola è possibile rintracciare la graduatoria degli esperti e dei tutor selezionati per i corsi legati al finanziamento del PNRR relativo “D.M. 65/2023 - PNRR - Missione 4 – Istruzione e Ricerca – Componente 1 – Potenziamento dell’offerta dei servizi all’istruzione: dagli asili nido all’Università - Investimento 3.1 “Nuove competenze e nuovi linguaggi” del Piano nazionale di ripresa e resilienza, finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU – CUP: G24D23004580006 Titolo progetto: STEM e Multilinguismo”. Tra i corsi proposti (che alleghiamo), non tutti sono esattamente riconducibili al bando, cosa però comune e diffusa nelle scuole che erano nel complesso completamente impreparate a gestire in modo efficiente ed efficace la quantità di soldi che sono piovuti loro addosso. Situazione che temiamo creerà in alcuni casi bruttissime sorprese in termini di uso dei soldi pubblici. Tra i corsi proposti al Liceo Falcone e Borsellino, però, salta subito all’occhio un corso che ben poco c’entra con il multilinguismo e le STEM, ovvero una “scuola di geopolitica” gestita dal prof. Michael Mocci, che negli ultimi anni si presenta come Imam e figura intellettuale di un movimento teosofico di ispirazione soprattutto islamica (ma non solo), con interessi esoterici, gnostici e nella massoneria e chiari riferimenti neotradizionalisti (come potete vedere qui: https://youtu.be/g7di33ZSZlI?si=kZVa7g5M-TJvI3x4). Un movimento piuttosto recente che si ispira al pensiero (molto discusso) di René Guénon, movimento che raccoglie apprezzamenti e critiche sia da sinistra che da destra, così come membri di diversa provenienza politica e religiosa. Questa caratteristica potrebbe anche essere positiva, per un corso come quello proposto, sebbene non sia una prova di preparazione nelle questioni geopolitiche, se non fosse che il prof. Mocci ha trascorsi neofascisti documentati in rete, leggiamo infatti che nel 2014 interveniva alla festa organizzata dal centro trentino di CasaPound il “Baluardo”, con un intervento difficile da fraintedere; “Parole di Marmo: L'Etica Romana” (https://www.giornaletrentino.it/cronaca/trento/la-festa-di-casapound-riporta-la-tensione-in-citt%C3%A0-1.966522), mentre l’anno prima veniva indicato da Perugiatoday come responsabile di CasaPound Italia a Bastia (https://www.perugiatoday.it/politica/elezioni/politiche-2013/bastia-umbra-blitz-di-casapound.html)  e, come potrete constatare dal documento allegato, nel 2019, all’epoca delle elezioni europee, era coordinatore politico di CasaPound per la Sicilia. Anche la sua conversione religiosa non stupisce poi molto, in fondo Evola era un grande estimatore di Guénon. Peraltro, le attuali posizioni, quanto meno neo-tradizionaliste, possono essere lette da tutti su questo sito di cui il prof. Mocci è cofondatore (https://www.sacrumetpolis.com/chi-siamo).  In un momento in cui la critica all’istituzione può portare a ben 3 mesi di sospensione (vedasi il caso Raimo) e la questione israelo-palestinese viene considerata estremamente spinosa, come quella Ucraina, ci chiediamo come sia possibile che un Dirigente affidi ad un docente con chiari e conosciuti contatti con un movimento schiettamente neofascista un corso di geopolitca rivolto a studenti anche minorenni. Ciò mostra quanto meno una certa negligenza nel vaglio dei curricula. Forse la Costituzione Italiana è cambiata? L’ideologia schiettamente fascista è divenuta costituzionale? A noi non pare affatto e quindi oltre a denunciare pubblicamente questa situazione incresciosa, intendiamo chiedere il pronto intervento degli Uffici Scolastici Regionale e Territoriale della Lombardia.

  • Sciopero del 13 dicembre: anche nella scuola la vera priorità è costruire l’alternativa
    on 27 Novembre 2024 at 9:53

    Lo sciopero del 13 dicembre giunge a ridosso della pausa natalizia, e permette a lavoratrici e lavoratori della scuola di fare un primo bilancio dell’anno scolastico in corso. Solo che, a differenza del leopardiano venditore di almanacchi e della sua speranza di un indefinito ma possibile miglioramento, presente e futuro della scuola italiana sono quasi deterministicamente instradati su un binario che lascia poco spazio a variabili di cambiamento e  di ripristino di una funzione sociale progressiva, di un piano di apprendimento adeguato, serio e all’altezza dei grandi temi del nostro tempo per gli studenti, di un livello salariale e di diritti per docenti e personale ATA, un milione e passa di lavoratrici e lavoratori che portano ogni giorno avanti il malandato carrozzone della scuola pubblica statale. Il binario obbligato è quello di un riformismo trasversale e autoritario, di cui il Ministro Valditara è solo l’ultima e azzeccata (dal loro punto di vista) incarnazione. I piani di intervento sono tanti, e spaziano dalla riscrittura di un mandato morale e sociale della scuola, tramite le Linee guida per l’educazione civica, all’uso diffuso del piano disciplinare per sanzionare e normalizzare la politicità insita nella dimensione scolastica; dall’accelerazione del connubio territoriale tra tessuto produttivo-imprenditoriale e istruzione tecnico-professionale, all’uso dei fondi del PNRR con il portato ideologico dell’equazione modernizzazione=tecnologia spinta (mentre le scuole cadono letteralmente a pezzi); dalla militarizzazione ovvero la traduzione pratica nelle aule scolastiche dell’economia di guerra sposata a pieno dal Governo Meloni, al rilancio del sistema del PCTO (ex alternanza) come modello consolidato di avviamento delle giovani generazioni a un futuro lavorativo precario e sfruttato. La lista potrebbe continuare e riempire parecchi Cahiers de doléances. In questi anni se ne sono scritti tanti, tutti assolutamente centrati e utili ad individuare i mali della scuola italiana, la direzione che prendeva, il piano inclinato su cui si sta muovendo in maniera evidente. Quel che si è fatto meno, per rimanere nella metafora della Rivoluzione francese, è formare il Terzo Stato, dare cioè consistenza, organizzazione e pensiero a tutti quei soggetti che rappresentato interessi e finalità alternative al modello di Valditara e co. Oggi non siamo in una fase pre-rivoluzionaria nella scuola, ma questo non ci esime dal lavoro politico e sindacale, anzi ci spinge a sistematizzarlo, a rafforzarlo, a configurarlo in tutti i sensi come alternativa. I piani ci sembrano tre: 1) stringere i rapporti e la reciproca solidarietà con il mondo giovanile, studentesco, con il precariato diffuso, con quei pezzi del mondo del “sapere” e delle istituzioni culturali e formative che sono sotto l’evidente attacco di chi non vuole più che dalle aule delle scuole e delle università si levino moti di critica, di protesta e di opposizione a questa vera e propria rivoluzione passiva, autoritaria e regressiva; 2) costruire forza sindacale, opposizione diffusa, piani di rivendicazione e di tutela dei diritti, spinta alla collegialità, argine a un modello di gestione delle scuole ormai in mano a dirigenti scolastici e dsga che, con le ovvie eccezioni, pensano di gestire davvero delle aziende e usano maldestramente la forza come strumento  di direzione senza la benché minima capacità di consenso; 3) tornare a parlare di scuola dentro la scuola, di discipline, di saperi, della loro dimensione storica e della loro capacità di comprendere il presente. Per troppo tempo questa dimensione è stata schizofrenicamente separata dal lavoro scolastico, svuotandolo del suo nucleo più importante. Il carico burocratico non è lo spauracchio della debole lamentela diffusa nei corridoi o nelle aule insegnanti; no, esso è la forma concreta dello svuotamento di quei saperi e di quella funzione che i lavoratori della scuola si devono riprendere. Questo in estrema sintesi il progetto di Usb Scuola, queste le parole d’ordine su cui sciopereremo il 13 dicembre, questi i punti sui quali invitiamo tutti al confronto. Fare numero o rimpolpare il codazzo allo sciopero dei soliti noti a noi davvero non interessa più. Nella scuola serve un’alternativa vera. Si costruisce passo dopo passo. A metà aprile dell’anno prossimo si rinnovano le rsu. Il nostro obiettivo è crescere ancora, come facciamo da quando siamo nati. Lo sciopero del 13 dicembre per noi è il lancio di questa campagna, dalla quale usciremo più forti, più diffusi e più consapevoli.

  • Assemblea di presentazione del corso di preparazione al concorso PNRR2
    on 22 Novembre 2024 at 16:57

     

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